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09/09/2009
Cartoline da San Paolo - 9
Per “Carte… le migliori degli Azzurri, e non solo” vedere link a fine articolo.

Oggi, per la prima volta da quando sono qui, ho avuto la possibilità di consultare un quotidiano locale, e di curiosare tra le notizie di un qualche interesse, come spesso faccio per riportare qualche elemento socio-antropologico dei paesi dai quali scrivo.
    La “Folha de San Paolo” ci dice, nella sua versione online, che il governo ha appena lanciato un programma di alfabetizzazione della popolazione, volto a diminuire drasticamente l’analfabetismo in tempi brevi nelle città dove supera il 25%, analfabetismo che è al momento superiore al 10% nella popolazione sopra i 15 anni, una cifra enorme.
    Questo ci riporta alle considerazioni a suo tempo fatte in merito alla presenza, qui, di favelas accanto ai quartieri più agiati – e mi dicono che a Rio de Janeiro la situazione sia molto peggiore – ovvero al grave stato di disagio nel quale vive una gran parte della popolazione. Il fenomeno, come già dissi, è molto diffuso in tutta l’America del Sud, come in quella centrale, e non è un caso che sia il Messico il paese, dopo il Brasile, a presentare il maggior numero di analfabeti: i due sono i paesi più popolosi. Una politica di controllo delle nascite sembra dunque, come dice l’articolista, necessaria nell’ambito del progetto.
    Sempre nello stesso articolo, si legge che la notizia della campagna governativa giunge lo stesso giorno nel quale l’Equador dichiarava la scomparsa dell’analfabetismo dal paese, sesto paese latino americano a farlo dopo Cuba, Argentina, Bolivia, Nicaragua e Venezuela.
    A dire il vero, nessun paese al mondo può dichiararsi libero dal fenomeno, visto che esiste una soglia oltre la quale sembra non si possa migliorare, per così dire fisiologica, che sociologi e antropologi stimano intorno al 2%. Al riguardo, basti pensare che in Italia, come è forse poco noto, il tasso il analfabetismo della popolazione sopra i 15 anni e di ben il 5,4%, una cifra già terribile, e che dei poco più di due milioni di persone delle quali si parla, ben 1,4 milioni hanno un’età superiore ai 45 anni, ovvero sono nati prima dell’introduzione della scuola dell’obbligo nel 1964.
    Come è noto, è invece molto alto il livello di scolarizzazione i giocatori di bridge, i quali, come nel mio caso, hanno spesse volte imparato a giocare da studenti.
    Fatto così il collegamento tra il “cappello” e l’evento del quale mi occupo, veniamo alle semifinali di Bermuda Bowl, Venice Cup e d’Orsi Seniors Bowl.
    Nell’Open, i due incontri sembrano entrambi avere un solo padrone: noi stiamo agevolmente disponendo della Bulgaria, e USA 2 si è staccata dalla Cina.
    L’andamento dei due match è però assai diverso. Gli azzurri non hanno infatti mai sofferto, vincendo tutti e tre i tempi, e concludendo a +55. Gli americani, invece, hanno dominato le prime due frazioni, ma hanno poi dovuto subire una prepotente rimonta nella terza, dopo la quale continuano comunque a comandare da lontano, 135-79.
    Nel Ladies, tutti avevano previsto una lunga, estenuante battaglia tra Cina e Francia, le quali hanno spesso dato luogo, in passato, a vicende epiche, e così è puntualmente stato.
    Le roulette sono uscite meglio dai blocchi, vincendo, se pur di misura, le prime due tappe, ma poi le cinesi, ancora una volta rigorosamente di poco, hanno recuperato qualcosina. La partita sta ora sul 107.33 a 86, con una montagna di mani, 48, ancora da giocare, e molte emozioni, si spera, da vivere.
    Nell’altra semifinale, invece, le componenti di USA 1, ancora una volta come previsto, hanno strapazzato in lungo e in largo le compatriote di USA 2, battendole in tutti e tre i tempi, e, soprattutto, infliggendo loro un pesantissimo 66-17 nel terzo di essi. Il vantaggio è ora già tale da far pensare ad un cammino troppo ripido per poter rimontare, visto che il punteggio sta sul 146.5 a 69, e per giunta a vantaggio della squadra nettamente favorita.
    Nel Seniors, finalmente, due battaglie abbastanza equilibrate.
    L’Indonesia è partita a razzo contro l’Inghilterra, vincendo in maniera convincente i primi due parziali, rispettivamente per 38-17 e 40-3. Pur con sostanzioso carry-over a favore, la situazione si stava mettendo al brutto per gli inglesi, indietro, nel complesso, 34.5 a 78; tuttavia, i sudditi di sua maestà hanno avuto un bel ritorno nelle mani da 33 a 48, vincendole 45-14 e riportandosi a distanza di tiro, sul 79.5-92.
    Infine, nell’ultimo incontro, forse il più difficile in assoluto da pronosticare, insieme a Cina-Francia ladies, USA 2 e Polonia se le sono date di santa ragione, un po’ a turno. I baltici, che partivano da uno scomodo -11, hanno cominciato meglio, battendo gli avversari 52-28 nel primo tempo, ma poi USA 2 ha prima recuperato qualche spicciolo – 34-32 nel secondo tempo – e molto di più dopo, dando spettacolo in rama (davvero belle le sedici mani viste). 55-22 il terzo parziale per loro, ed un totale di 128 a 106. Ancora tutta da giocare, e sarà una gran battaglia.
    
    MDS

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G. RESTA (cng)
D. DE FALCO (coach)
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