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11/09/2009
Cartoline da San Paolo - 11
Per “Carte… le migliori degli Azzurri, e non solo” vedere link a fine articolo.

Ancora da “La Folha de Sao Paulo”, una nuova notizia sgradevole.
   Accanto ad altre poco piacevoli, quale quella riguardante l’incriminazione di molti politici per episodi vari di corruzione, che conferma il vecchio adagio che tutto il mondo è paese, spicca infatti il risultato di un’indagine governativa in merito allo scomparire della foresta amazzonica.
   Quello che era il polmone verde non solo del Brasile, ma dell’intero pianeta – basta guardare la cartina della nazione sudamericana, nella sua parte centro-nord, per capire l’immensità di quella estensione – viene rapidamente divorato dalla speculazione, tanto che si stima, questo dice il rapporto, che ne sia già andato perso qualcosa come il 48,2!
   Colpisce, dice l’articolista, come, a dispetto degli innumerevoli appelli da tutto il mondo, della notorietà dell’avvenimento, e pur di fronte ad una cifra di questa drammaticità, non si intervenga per interrompere il processo, il quale mette a rischio la salute della Terra e dei suoi abitanti.
   Anche nell’Hotel Transamerica si respira male, o quanto meno è così per giocatori e appassionati, causa la tremenda tensione che attanaglia in questi ultimi, decisivi momenti delle varie competizioni.
   Della finale della Bermuda Bowl, e, in particolare, delle vicende dei nostri azzurri, potete approfonditamente leggere in “Carte…da San Paolo”, tuttavia, nel mentre si scontravano Italia e USA 2 sul campo centrale, sul numero uno si è giocata una partita di una qualche importanza, quella che assegnava il bronzo.
   La Bulgaria ha vinto sulla Cina con grandissima facilità, così meritandosi il suo primo alloro mondiale, e promettendo di contare anche in futuro. Partiti da +12, i bulgari hanno vinto il primo parziale per 49-14, e il secondo per 69-31, così che i cinesi hanno abbandonato sul 130 a 45 e solo sedici mani ancora da giocare.
   Nella Venice Cup, la Cina sembrava molto ben avviata a conquistare la sua prima, sudata, meritatissima medaglia d’oro, quando ha aggiunto ai 16 IMP di carry-over il 52-27 del primo tempo, e conduceva 27-0 nel secondo. Si era sull’85-27, ma le americane hanno rimontato la corrente, perdendo sì il secondo parziale, ma solo di 1 IMP (32-33), e un altro punto lo hanno ceduto nel terzo, riuscendo quindi, perlomeno, ad arrestare l’emorragia. Le cinesi sono tuttavia ancora avanti in termini rilevanti, a +43 sul 121-78, ma mancano quarantotto smazzate, e la formazione americana è la più esperta e più onusta di gloria che ci sia in circolazione.
   Il play-off per il bronzo se l’è aggiudicato la Francia, che ha battuto USA 2 per 139.5 a 93 dopo un incontro ben più sofferto di quanto non dica il punteggio finale.
   Le transalpine, partite da +1.5 avevano vinto il primo tempo in maniera convincente, per 48-18, ma poi le americane avevano vinto il secondo 46-31, riavvicinandosi. E ancora di più si sono riavvicinate dall’inizio alla metà della terza ed ultima frazione, quando una mano che poteva spostare punti a favore di USA 2 ne ha invece portati alle francesi. Le poulettes – quel risultato è stato accolto in rama da un rumoroso respiro di sollievo dagli spettatori di osservanza francese – si sono così smagate, e hanno finito 59-29.
   Nel d’Orsi Seniors Bowl, botte da orbi tra le due finaliste, Inghilterra e Polonia. I baltici, a +3.67 prima che venisse fischiato l’inizio, hanno cominciato con un enorme 59-1 nel primo tempo, ma gli inglesi hanno risposto impilando 47 IMP a 0 fino alla metà del secondo. I polacchi si sono un po’ ripresi, finendo il parziale sul 23-57. Ancora Inghilterra nel terzo, 37-31, e così la partita è abbastanza in equilibrio, con la Polonia avanti 116.67 a 95.
   Bronzo all’Indonesia, che aggiunge così anche questo metallo ai due argenti precedenti. Gli asiatici non hanno mai sofferto contro USA 2, vincendo 49 a 14 il primo tempo, 39-26 il secondo, e pareggiando a quota 37 il terzo, senza che gli americani si avvicinassero mai.
   Mentre procedevano spediti gli eventi principali, anche il World Transanational Open Teams è giunto alla fase finale, quella a KO.
   A dispetto delle nostre due vittorie nella manifestazione – Hammamet 1997 e Montecarlo 2003 – non c’erano italiani in gara, e questo un po’ dispiace guardando ai grossi calibri in giro per le varie squadre.
   Il Swiss di qualificazione, quindici incontri di 10 smazzate, è stato dominato dalla squadra Zimmermann, detentrice del titolo, la quale presenta una formazione davvero fenomenale: accanto al capitano, e sponsor, ci sono infatti il suo compagno Multon, i norvegesi Helgemo-Helness, e i polacchi Balicki-Zdmusinski.
   Nei quarti, due tempi di sedici mani disputati nella serata di ieri, Zimmermann ha agevolmente disposto dei turchi di Orhan, e altrettanto facili sono state le vittorie di Russia su Welland, di Deutschland su Brazil, e di Apreo Logistic Poland su Sweden Seniors. Oggi Zimmermann-Russia e Deutschland-Apreo Logistic Poland, sulla stessa distanza dei quarti, ed è facile prevedere dure battaglie.
   Infine, ha preso il via la City of Sao Paulo Cup, una competizione a squadre che si disputa con il metodo Board-A-Match. La WBF ha voluto infatti introdurre nel suo calendario anche questo tipo di competizione, la più dura e tecnica che ci sia. Dopo la prima sessione, sette incontri di tre mani ciascuno, conducono la squadra argentina Oyzum, e USA 1, con una media superiore al 70%.
   
   MDS
   
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