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28/08/2009 San Paolo – World Championships ![]() Il campo di gara è diviso in tre diverse competizioni, la Bermuda Bowl, ovvero il Campionato del Mondo a Squadre Open per rappresentative nazionali, quella più antica del nostro sport; la Venice Cup, il suo omologo femminile, e l’Ernesto d’Orsi Cup, l’equivalente a livello Seniores. La Bermuda Bowl comincia nel 1950, quando il governatore delle Bermuda – da cui il nome – mise in palio un trofeo da assegnarsi alla vincitrice di una disfida USA-Europa (letteralmente, visto che i detentori del titolo europeo non erano che gli organizzatori della squadra continentale, e potevano includervi, come accaduto nel 1952, giocatori di altra nazionalità). Dato il successo, si continuò a giocare, prima su base annua, fino al 1977, e poi biennale, come è ancora adesso. Le prime quattro edizioni – venne saltata quella del 1952 – furono vinte dagli USA, ma nel 1955 la Gran Bretagna interruppe quel dominio, e dovettero passare 16 anni prima che gli americani tornassero a vincere, nel 1970. Nel frattempo, agli inglesi successero i francesi, e poi cominciò il dominio del Blue Team, che inanellò dieci vittorie consecutive prima di lasciare, imbattuto, nel 1969. La storia della Bermuda Bowl, comunque, parla di assoluto dominio americano e italiano, se si pensa che queste due squadre sono le sole ad aver vinto almeno tre volte, e che ad aver vinto due volte è stata la sola Francia (1956 e 1997). Con una vittoria, ci sono poi Gran Bretagna (1955), Brasile (1989), Islanda (1991), Olanda (1993) e Norvegia (2007). Da notare la striscia di tre edizioni – dal 1989 al ’93 – senza vittorie delle due padrone, fatto di ancor maggiore rilievo quando si noti che nel ’91 e nel ’93 nessuna delle due finì nemmeno sul podio, fatto, questo, mai successo né prima né dopo. La formula è cambiata negli anni, ma dal 1991 si è consolidata. Si ha una prima fase di qualificazione alla quale partecipano tutte, e poi si comincia a giocare a KO. Quest’anno, come oramai dal 2001, il girone all’italiana iniziale è formato da ventidue squadre, otto delle quali si qualificheranno ai quarti. I nostri, Duboin-Sementa, Fantoni-Nunes , Lauria-Versace, sono come sempre tra i grandi favoriti. Le avversarie più dure, tra le quali non si può annoverare la Norvegia vista la mancanza di Helgemo-Helness, dovrebbero essere le due americane e l’Olanda. La Venice Cup ha storia più recente rispetto alla Bermuda Bowl, visto che la prima edizione risale al 1974, e che solo da poco ha avuto una formula che le dà pari dignità rispetto alla manifestazione Open. Nei primi anni, infatti, era anch’essa una sfida USA-Europa, per di più disputata saltuariamente; ha poi avuto una collocazione fissa dal 1985, e una formula simile all’open dal 1987. Adesso si disputa esattamente con le stesse regole dell’altra. Anche nella Venice Cup, sono poche le squadre che possono fregiarsi del titolo, ed anche qui hanno dominato gli USA, senza però un’antagonista quale l’Italia nella Bermuda Bowl. La nostra formazione, Arrigoni-Olivieri, Ferlazzo-Manara, Paoluzi-Saccavini, qualificatasi grazie allo splendido argento degli europei di Pau, ha ottime possibilità di ben figurare. Oltre alle due squadre americane, favorite d’obbligo, ci sono, diversamente dall’Open, varie altre squadre che possono ambire al titolo. Tra queste Germania, Francia, Cina, Olanda su tutte. Il Seniors Bowl, da quest’anno Ernesto d’Orsi Cup, è la più giovane delle tre competizioni. Disputata a titolo dimostrativo nel 2000, ha assunto pari dignità nel 2001, e dal 2005 si gioca con la stessa formula delle altre due. Assoluto il dominio a stelle e striscie, visto che gli americani, come del resto accaduto loro anche in Bermuda Bowl e Venice Cup, hanno vinto tutte queste prime edizioni. L’Italia è presente anche qui, con Baroni-Ricciarelli, Cambiaghi-Comella e Giove-Sbarigia. I nostri possono certo ambire ad arrivare tra le prime otto, come già nel 2007 a Shang Hai, ma il lotto delle avversarie è davvero di primissimo piano. Super favoriti, manco c’è bisogno di dirlo gli americani, che schierano due squadre che potrebbero benissimo concorrere al titolo Open, e poi l’Indonesia, finalista delle ultime due edizioni, il Giappone campione olimpico in carica, e il Brasile. Per concludere un’ultima annotazione: Una sola nazione è stata capace di centrare la tripletta: ovviamente USA, nel 2003 a Montecarlo. Si comincerà domenica alle 11 del mattino, tre incontri al giorno, tutti da seguire su BBO (un totale di ben sei incontri per turno). MDS
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