26/10/2011 Mondiali a Veldhoven - Diario 11 Che oggi si dovesse soffrire, era più che prevedibile, quello che non avevamo previsto è che si dovesse “ricominciare” a soffrire. Nell’incontro con la Cina, infatti, la sofferenza, come il triangolo di Renato Zero, non era stata preventivata. E passi che non l’avevano preventivata gli altri, ma che non l’avessi preventivata neanche io, storico del bridge, è davvero molto ma molto grave. Il Quarto di Finale, infatti, è sempre stato un turno ostico per la nostra Nazionale. Da quando il Blue Team è tornato ad essere il Blue Team, questo turno ci è stato fatale in ben tre occasioni: ad Hammamet nel 1997, alle Bernuda nel 2000 e, chi non lo ricorda, a Shangai nel 2007. Anche a San Paolo, nell’ultima Bermuda Bowl, nei Quarti soffrimmo più che in Semifinale. Meno male che ieri non avevo fatto mente locale su questo e che non l’avevo fatto presente ai membri della spedizione Azzurra. Avremmo sofferto anche di più. Comunque, quanto a sofferenza, anche questa Semifinale contro l’Olanda, non si fa parlare dietro. Siamo partiti a -2 causa carry over e, dopo 48 board, siamo a + 0.7. A differenza del Quarto con i Cinesi, in questo incontro non si registrano repentini capovolgimenti di fronte degni di questo nome. L’andazzo è abbastanza costante: una volta ci troviamo una manciata di imps avanti noi e poi sono gli Orange ad operare il controsorpasso, ma sempre senza che nessuna delle due squadre riesca a produrre un allungo se non definitivo, almeno importante. Oggi la turnazione tra le tre coppie ha ripreso come al solito con LV e BM nel turno della mattina, BM e DS in quello del primo pomeriggio e DS e LV nell’ultimo tempo della giornata. Lorenzo si è completamente ripreso e lui ed Alfredo hanno giocato molto bene. Comunque il ruolo di “riserva”, a Lauria è toccato anche oggi. Infatti era la riserva di Sementa, primo estratto sulla ruota di Veldhoven, nel caso il Grande Padre non si fosse presentato per il controllo antidoping. E la riserva stava per scendere in campo perché Toni, causando una vera e propria giustificatissima crisi d’ansia a “papà Ortensi”, era divenuto irreperibile sino a due minuti prima della scadenza del tempo per presentarsi. Poi è arrivato e così Lorenzo è rimasto in panchina. E bene hanno giocato anche gli altri. Però hanno giocato bene anche gli Olandesi e quindi per ora, siamo lì a lottare imp dopo imp in ogni mano. Qualche tifoso dell’Italia mi ha chiesto “cosa fosse successo”. Io dapprima non ho proprio capito la domanda, poi, quando ho capito che si stava riferendo a qualche scambio di battute un po’ sopra le righe tra i nostri, ho risposto “assolutamente niente”. Infatti non è successo assolutamente niente e quelle che agli occhi di un tifoso non abituato a convivere con i nostri, possono sembrare liti furibonde, in realtà sono dei tranquillissimi scambi d’opinione che non hanno alcuna conseguenza né sul gioco né, tantomeno, sui rapporti interpersonali. Io mi preoccuperò il giorno che vedrò i Magnifici 6 andare d’amore e d’accordo dalla mattina alla sera. Nell’altra Semifinale, Usa 2 ha conquistato un consistente vantaggio sui più esperti connazionali di Usa 1. E questo è motivo di gioia per i nostri giocatori che considerano i “ragazzi terribili” meno pericolosi di Levi, Weinstein & co. Io, come ormai tutti sapete, sono convinto del contrario ed ho spiegato il perché (vedi diario 8). Per il momento, in ogni caso, concentriamoci sui padroni di casa, poi, una volta in finale, penseremo agli americani. Comunque, storicamente, la Semifinale è un turno a noi favorevole. Abbiamo infatti vinto a Montecarlo nel 2003, all’Estoril nel 2005,e a San paolo nel 2009 e perso una sola volta: a Parigi nel 2001 contro i norvegesi sul filo di lana. Nel campionato women, grande equilibrio tra le inglesi e le indonesiane che, partite al comando, sono ora indietro di 9 punti. Un po’ più consistente, ma certamente non tale da poter far dormire sonni tranquilli, il vantaggio delle francesi sulle olandesi. 34 sono i punti di vantaggio delle transalpine con ancora 48 board da giocare. Un vantaggio praticamente identico a quello dei colleghi Open, lo hanno gli americani di Usa 2 su quelli di Usa 1 nel Campionato Senior. 51 punti dividono le due squadre americane nell’Open e 50 nel Senior. L’altro incontro del Senior vede Francia e Olanda in parità assoluta. Anzi, particolarità più unica che rara, in Francesi hanno sui polacchi esattamente lo 0.7 di vantaggio che abbiamo noi sugli olandesi. Nel Transnational, l’unica squadra italiana (almeno al 50%, visto che giocano tre italiani: Angelini, Fantoni e Nunes e tre stranieri; Meckstroth, Rodwell e Brogeland) che si sta facendo onore, è quella di Angelini, in questo momento seconda nel Danese. Buonissima anche la prova di Italy Fioretti, 22° su 150. Delle due rappresentative ufficiali italiane che hanno conquistato il diritto di venire qui dopo una selezione, una, quella di Italy Vinci, è a metà classifica, un punto sotto media, e l’altra, quella di Italy C.B.C. Gentili, è al 108° posto 10 punti sotto media. Un po’ meglio vanno i Senior usciti dal Campionato, che sono al 59° posto con 4 sopra media. Mentre non molto positiva è la prestazione della Nazionale Azzurra Ladies in questo momento all’87°posto con tre punti sotto media.
Alberto Benetti
OPEN
FORMAZIONE
Giorgio DUBOIN Norberto BOCCHI Lorenzo LAURIA Augustin MADALA Antonio SEMENTA Alfredo VERSACE M.T. LAVAZZA (cng) M. ORTENSI (coach)
LADIES
FORMAZIONE
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SENIORES
FORMAZIONE
Franco BARONI Franco CAVIEZEL Franco CEDOLIN Carlo MARIANI Carlo MOSCA Antonio VIVALDI G. BERNASCONI (cng) C. MOSCA (coach)
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