
Quello che mi fa sentire particolarmente tranquillo, non è tanto la facilità con la quale i nostri hanno dominato il Round Robin o il fatto che abbiano già ben avviato la “pratica Cina” che dovrebbe portarli in Semifinale, ma l’atmosfera di assoluta serenità, l’estremo rispetto verso compagni di coppia e di squadra, il desiderio costante, sempre presente in tutti i membri del team, di minimizzare i propri meriti e di esaltare quelli degli altri. In una parola, quello che mi fa sentire tranquillo, è lo SPIRITO DI SQUADRA che regna nel nostro team. Questa caratteristica dei nostri, da sempre ammirata e portata ad esempio in tutto il mondo del bridge, è stata subito recepita ed immediatamente fatta propria, senza troppo sforzo, anche dalla “new entry” Agustin Madala. Un dialogo avvenuto ieri tra lui e Versace, è la prova definitiva di quanto sostengo. Alfredino: “Certo che solo quattro negati come voi (Bocchi, Madala, Duboin, Sementa n.d.a.), potevano riuscire a farmi vincere la Butler giocando con uno (Lauria n.d.a.) che non mantiene un contratto che sia uno dai parziali agli slam. E’ sempre la solita storia, senza di me non vi qualifichereste neanche agli Europei”. Agustin. “ Ma che stai dicendo? Hai letto male! La Butler l’ho vinta io e te lo dimostro: voi avete fatto +1.25 e noi + 0.99. Ora considerando che Bocchi perde più di 1 punto a mano, IO ho fatto più del 2 percento ed ho vinto la Butler per distacco. Se non fossi qui io, oggi potreste già riprendere l’aereo per l’Italia”. E’ un piacere vedere come fuoriclasse simili siano anche dei fuoriclasse in fatto di modestia, di altruismo e di voglia di trovare sempre qualcosa di bello da dire sui compagni. Per gli amanti della precisione preciso che le nostre due coppie sono prima e seconda nella Butler perché le tre coppie che compaiono al primo, secondo e quarto posto in classifica, avendo giocato solo 16 board, di fatto non fanno parte della classifica. Ma torniamo a noi. Bene, con la Cina si parte alla grande e l’incontro si sarebbe potuto già considerare archiviato se i cinesi non avessero messo a segno due veri e propri colpi da poker bridge. Assolutamente legittimi, per carità, ma poker bridge purissimo. Entrambe le volte il seme incriminato è stato quello di cuori ed entrambe le volte noi abbiamo inciampato sulle picche. Nel primo caso, l’avversario, in zona, ha aperto in barrage con un’apertura piena e ci ha costretto (si, costretto: per sistema il colpo era imparabile)a giocare un 4 picche in cui non si prende mai. Nel secondo, ha aperto di 4 cuori con una 1/6/1/5 e, stavolta, ci ha impedito di giocare 4 picche. Comunque chi sta sopra di 37, siamo noi. Se domani altri eventuali colpi di poker bridge dovessero ritorcersi contro chi li tenta… Anche gli americani di Usa 1 hanno un vantaggio consistente, anzi ben più consistente del nostro (58 punti) su Israele, mentre degli altri due incontri, uno è già archiviato con la vittoria dell’Olanda sull’Islanda, l’altro, quello tra Usa 2 e Svezia è, al contrario, tutto da giocare con gli americani in vantaggio di appena 18 punti sugli svedesi. Se le cose rimanessero così, tutte le elucubrazioni dei giocatori e mie sulla scelta dell’avversario da incontrare in semifinale, si rivelerebbero inutili perché incontreremmo comunque l’Olanda. In tutti gli incontri della Venice Cup regna un equilibrio assoluto: la squadra col vantaggio maggiore è Usa 2 che ha appena 24 punti in più dell’Indonesia. Nei Senior la Polonia ha ormai praticamente vinto sull’Australia mentre gli altri 3 incontri sono tutti da giocare.
Alberto Benetti