
Nel momento in cui hanno rimesso negli astucci le carte giocate nell’ottavo baord del secondo turno odierno, giocatrici e giocatori hanno superato la boa che segnava la prima metà del round robin di questi campionati e, per circa il sessanta percento di loro, dei campionati in assoluto. Poi si è finito di giocare quel turno e se ne è giocato un altro arrivando così a 12 incontri giocati sui 21 totali. E’ quindi tempo di fare i primi bilanci che, per quanto ci riguarda, sono complessivamente positivi anche se con qualche ombra. Per tutte e tre le nostre nazionali quella di oggi, per ragioni diverse, è stata una giornata particolarmente importante. Gli Open avevano in programma tre incontri contro tre squadre, Brasile Olanda e Israele che erano in ottima posizione di classifica. Anzi Olanda e Israele erano rispettivamente seconda e terza dietro di noi ed il Brasile, almeno “prima della cura Italia”, comunque nelle alte sfere della classifica in una posizione abbastanza tranquilla tra le prime 8. Il 25 a zero subito contro gli Azzurri lo ha fatto precipitare in una situazione quasi disperata per il passaggio ai Quarti. Con l’Olanda abbiamo perso di misura e contro Israele vinto bene. L’Olanda è tuttora seconda ed Israele quarta. La giornata era importante perché sinora avevamo perso l’unico incontro giocato contro una squadra (USA 2) che, verosimilmente, potremmo incontrare nella fase a KO. La sconfitta contro l’Olanda è arrivata per uno slam chiamato, causa relay, dalla parte dove la difesa non può regalarlo. In quasi la totalità dei tavoli dove è stato giocato è stato infatti regalato attaccando Ovest e non Est come nel nostro caso. Il bilancio della Nazionale Open dopo 12 match è più che positivo. E’ vero che abbiamo perso 2 dei tre incontri giocati contro le cinque o sei squadre che contano, ma è altrettanto vero che si è avuta la netta impressione che queste sconfitte siano state del tutto casuali. Non bisogna poi dimenticare che un incontro di round robin su un solo tempo di 16 board, non può assolutamente essere considerato un test significativo per un eventuale futuro incontro sulla lunga distanza. Se dovessi esprimere la mia opinione dopo questa giornata e dopo 12 incontri, direi che l’Italia mi sembra ancora più favorita di quanto non mi sembrasse all’inizio del Campionato. In assoluto nel Campionato Open non si vedono, al momento, grosse sorprese. Col rientro della Cina, direi che l’unica squadra che ha molto deluso rispetto alle aspettative è stata la Polonia che, in ogni caso, non è certo tagliata fuori dalla“zona passaggio ai Quarti”.
Le donne hanno giocato due incontri tostissimi, quelli contro le due squadre USA ed un incontro contro una squadra, il Brasile che, prima dei tre incontri odierni, era in piena zona qualificazione (giornata nera per le due squadre brasiliane). Pretendere che le nostre continuassero a marciare sui ritmi degli ultimi sei incontri, sarebbe stata pura follia e non si può non essere soddisfatti per la vittoria contro il Brasile ed il pareggio contro USA 2. L’incontro contro USA 1 è finito, ufficialmente, con la nostra sconfitta per 21 a 9 ma, in realtà, si è perso per 18 a 12. Mi spiego: un reclamo delle americane per “spiegazioni non sufficienti”, già di per se tirato per i capelli, è stato accolto dall’arbitro non in modo parziale (il che sarebbe già stato molto punitivo per noi), ma in modo totale. Ovvero un 3 SA m.i. in zona che, in ogni caso si potrebbe fare anche con l’attacco che l’americana ha detto che avrebbe fatto con una spiegazione più esaustiva, è stato trasformato in un 3SA -1. Non solo si è quindi dato per scontato che le rimostranze della giocatrice americana avessero una qualche rilevanza (il che, vi assicuro, è molto ma molto opinabile), ma si è anche dato per scontato che la nostra dichiarante, con un attacco diverso, sarebbe andata sotto (il che è tutto da dimostrare). Anche se in materia (soprattutto a causa del recordman mondiale Lauria), abbiamo una tradizione molto sfavorevole, stavolta sono certo che la Giuria modificherà il risultato in nostro favore. Magari non totalmente, ma almeno parzialmente. Comunque, dal punto di vista tecnico, tutto questo non ha molta importanza. Le nostre hanno dimostrato (non a me, che lo sostengo da anni), di essere all’altezza delle più forti battendo Francia e Svezia, pareggiando con USA 2 e perdendo più o meno di misura (dipende dalle decisioni della Giuria) contro USA 1. Il bilancio delle Azzurre è comunque più che positivo. Dispiace solo che quella doppia falsa partenza non ci consenta di stare in una situazione di assoluta, o quasi, tranquillità. In questo campionato la squadra che ha più deluso sinora è senza dubbio la Cina. Le campionesse in carica, che a San Paolo sembravano imbattibili, ora qui occupano l’undicesima posizione in classifica a 12 punti dalla zona promozione. Svezia ed Indonesia sono invece le due squadre che hanno fatto il massimo ed oltre di quanto ci si potesse aspettare da loro.
Ed arriviamo così alle dolenti note che, come potrete immaginare, riguardano i Senior. La situazione, rispetto a ieri, è peggiorata e peggiorata in modo irrimediabile o quasi. I punti che dividono infatti gli Azzurri dalla zona utile per il passaggio ai Quarti, sono diventati bel 35 e quelli a disposizione in totale sono appena 225. Se ieri infatti, i nostri per poter avere qualche realistica speranza dovevano tenere una media di 18 v.p. ad incontro circa, media comunque non certo facilissima da tenere, dopo quest’altra giornata e dopo questi altri tre turni negativi, per qualificarsi non dovrebbero solo giocare alla grande ma fare più o meno un vero e proprio miracolo dovendo viaggiare, d’ora in poi, ad una media di 20 punti ad incontro o poco meno. Confesso che sono particolarmente deluso e rattristato per il campionato che sta conducendo questa squadra nella quale credevo. E ci credevo non per ragioni campate in aria, ma per i buoni risultati ottenuti a Ostenda e, ultimi 2 incontri a parte, a Poznam. Ribadisco che, secondo me, la coppia (Mosca-Vivaldi) che ha sostituito quella che aveva giocato a Ostenda, non le è assolutamente inferiore e quindi era più che legittimo aspettarsi un buon risultato da questa squadra. Evidentemente qualcosa non sta girando per il verso giusto. Comunque, come si dice da noi (in Olanda questo detto non è molto popolare)…la speranza è sempre l’ultima a morire.
Alberto Benetti