20/10/2011 I Mondiali a Veldhoven - Diario 6 Se ripermettete, ricominciamo parlando di donne. Parlando di donne perché la situazione della nostra Nazionale femminile è, al momento, l’unica interessante. Con gli Open ormai quasi sicuri vincitori del round robin e i Senior definitivamente fuori dai giochi, tutti gli occhi sono puntati sulle nostre “ladies”. La loro attuale situazione, oggettivamente, non ci fa essere molto ottimisti per il futuro. Delle 8 squadre che le precedono infatti, 6 (le due Usa, l’Inghilterra, la Francia, l’Olanda e la rinata Cina) sono, a mio avviso, inattaccabili. Le altre due squadre che ci precedono, l’Indonesia e la Svezia, potrebbero al contrario incappare in qualche infortunio ma il loro vantaggio su di noi è tale che, ammesso e non concesso che tutte e due o una delle due rompa solo parzialmente, le Azzurre dovrebbero tenere una media davvero alta (tipo quella tra il terzo ed il nono incontro), per sperare di superarne una. Tutto questo senza contare che almeno altre tre squadre: Germania, Polonia e, magari con qualche chanche in meno, il Canada, potrebbero a loro volta produrre un finale eccellente e superarci da dietro visto che sono tutte e tre lì a un passo da noi. Rischio di diventare noioso ma ripeto che fa rabbia pensare di trovarsi in questa situazione per “5 ore di ordinaria follia”. Se nei primi due turni avessimo fatto non dico la media, ma almeno 25 punti invece della miseria che abbiamo fatto, oggi la situazione sarebbe stata completamente diversa. Ma anche oggi, va detto, abbiamo buttato al vento almeno 5 0 6 v.p. in un modo che ha dell’incredibile: andando sotto in manche di battuta (per carità, un momento di distrazione ci può stare, non si vuole colpevolizzare nessuno) o andando in cerca, senza reali ragioni, di contratti di slam o di manche fermandosi poi ad un livello comunque troppo alto. Purtroppo ormai non dipende più solo da noi. Le nostre non solo devono giocare alla grande, ma, per qualificarsi, devono anche contare su infortuni altrui. Comunque situazione difficile ma assolutamente non disperata. Prima di lasciare l’argomento donne, voglio comunicarvi che, come previsto, il nostro appello contro la decisione arbitrale di ieri è stato accolto e che le nostre sona state penalizzate di appena mezzo punto per non aver perfettamente compilato la carta convenzioni. Almeno in questo, nel vincere gli appelli, le nostre donne surclassano i nostri uomini. Uomini che, però, non hanno certo gli stessi problemi delle loro colleghe in Azzurro. Per la nostra squadra Open, ormai, si tratta solo di amministrare con un minimo di oculatezza i 16 punti di vantaggio che hanno sulla seconda, che in questo momento è USA 2. Oggi hanno vinto di misura contro l’altra squadra americana, USA 1 e io continuo ad essere convinto che questa squadra, anche se più esperta e titolata sia, per noi, meno pericolosa dell’altra squadra, quella dei “ragazzi terribili” di USA 2. Se si trattasse di bridge “minore”, vi darei per certo che il mio parere vale cento volte di più di quello dei nostri alfieri che sostengono il contrario, ma, trattandosi di bridge top-level e di giocatori contro i quali i nostri giocano tre o quattro volte all’anno da anni, potrebbe darsi che, una tantum, abbiano ragione loro e che Levin, Weinstein & co., siano avversari più temibili di Grue &co. Da domani, more solito, cominceremo a tifare per l’ingresso nei Quarti di quelle squadre contro le quali abbiamo vinto con margine più alto. Soprattutto per il Brasile, tornato all’ottavo posto, contro il quale partiremmo con il massimo del carry-over positivo. Ricordo a chi non sia esperto di regolamenti dei Mondiali, che la squadra prima classificata nel round robin ha il diritto di scelta dell’avversaria da incontrare nei Quarti tra quelle classificatesi dal quinto all’ottavo posto al termine del round robin e di scegliere anche la vincente di quale quarto si vuole incontrare in Semifinale. Per ora comunque preoccupiamoci di vincere il roun robin senza star troppo a sottilizzare su quali altre squadre entreranno. Infatti il momento più terribile del bridge italiano degli ultimi 16 anni lo vivemmo 4 anni fa a Shangai quando tifammo come forsennati per l’ingresso del Sud Africa nei Quarti. Bene, il Sud Africa entrò, noi lo scegliemmo e Tim Cope &co…. ci buttarono fuori dalla Bermuda Bowl. Sui Senior ormai non c’è più molto da dire: sono fuori. E dire che erano partiti vincendo contro la squadra attualmente al comando della classifica: la Danimarca. Per dovere di cronaca, devo aggiungere che, se da un lato è vero che i nostri hanno giocato al di sotto delle aspettative, dall’altro è altrettanto vero che la fortuna non è stata dalla loro parte in una che sia una occasione. Comunque sull’argomento Senior mi fermo qui e lascio la parola al collega che scriverà per BD’I l’articolo sul loro campionato.
Alberto Benetti
OPEN
FORMAZIONE
Giorgio DUBOIN Norberto BOCCHI Lorenzo LAURIA Augustin MADALA Antonio SEMENTA Alfredo VERSACE M.T. LAVAZZA (cng) M. ORTENSI (coach)
LADIES
FORMAZIONE
Gianna ARRIGONI Donatella GIGLIOTTI Angela DE BIASIO Gabriella OLIVIERI Simonetta PAOLUZI Cristina GOLIN G. BERNASCONI (cng) D. DE FALCO (coach)
SENIORES
FORMAZIONE
Franco BARONI Franco CAVIEZEL Franco CEDOLIN Carlo MARIANI Carlo MOSCA Antonio VIVALDI G. BERNASCONI (cng) C. MOSCA (coach)
Federazione Italiana Gioco Bridge
Via Giorgio Washington 33 - 20146 Milano - P.I. 03543040152