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25/08/2009
First World Youth Congress – Le conclusioni
In attesa di una più ampia copertura sulla rivista, nonché di qualche approfondimento anche su quella online, vi devo alcune prime riflessioni, e considerazioni sulla manifestazione di Istanbul.
    Un primo elemento che merita attenzione, è certamente quello dei numeri: sebbene i partecipanti siano stati un poco di meno di quelli sperati, i giocatori sono arrivati da tutte e otto le zone nelle quali è divisa la WBF, con la sola Europa – è triste dirlo – ad essere assai meno rappresentata del normale.
    Un totale di 29 paesi erano presenti a vario titolo, come d’abitudine, a fare la parte del leone il paese ospitante, con sei compagini, e poi l’Olanda, con ben cinque squadre e ventidue coppie in totale, ma folta erano anche le rappresentative italiana e greca con tre squadre.
    L’attenzione al settore Youth sia della Turchia che del paese dei tulipani è oramai cosa nota, e fa piacere vedere l’impegno importante della nostra federazione, che ha onorato la manifestazione, pur dopo aver già mandato a Brazov, per gli “Europei” a squadre di categoria”, altre tre squadre. Eccezionali poi i greci, che hanno quattordici Juniores tesserati, e di questi ne hanno mandati dodici!
    La sede di gara era adattissima allo scopo, quantomeno con quei numeri, viste le ampie sale, e la comodità con la quale era raggiungibile dai ragazzi. Si giocava infatti in due diverse palestre, situate nel medesimo edificio, nell’ambito della Yeditepe University, e nel suo stesso campus erano alloggiati i partecipanti.
    L’atmosfera generale è stata piacevolissima: i ragazzi sono sempre stati ligi ed ordinati in ogni fase, senza mai dare luogo a nessun alterco né al tavolo né fuori, in un’atmosfera di amicizia e cordialità. Basti dire che nei nove giorni di gara, pur a fronte di molte chiamate arbitrali, non è mai stato presentato un solo appello, fatto che rappresenta un record assoluto.
    A questo hanno certamente contribuito il rapporto di amicizia che si è stabilito tra l’organizzazione e i partecipanti, e la grande qualità del servizio offerto. Non c’è stato infatti tempo – salvo uno, ritardato di quindici minuti causa un guaio nella duplicazione dei board - che non sia cominciato in perfetto orario, come tempestive sono sempre state tutte le comunicazioni.
    Per quello che riguarda i nostri, al di là del brutto episodio del quale già vi è stato dato conto (ritardo nella presentazione alla gara, risultato nella sconfitta automatica per 0-18), mi ha fatto grande piacere vederli giocare in armonia; con impegno, assiduo, ma sempre con assoluta cortesia nei confronti di avversari e organizzatori.
    Con immenso piacere, ho visto in due diverse occasioni arrivare i ragazzi, puntualmente scortati dal loro capitano, al tavolo dei conteggi per denunciare errori di inserimento di risultati a loro favore, ed è stato bello, nell’ultimo turno del BAM, che la squadra Italy White non abbia fatto sconti a Italy Green, che guidava la gara, battendola per 2-1 e dimostrando il livello etico e sportivo dell’educazione degli azzurrini, peraltro argomento di molteplici “lezioni” sia di Dario Attanasio che di Giuseppe Failla, che li seguivano.
    I due, che si sono alternati, hanno messo infatti ripetutamente l’accento su quei valori.
    Torniamo, per di più, con la soddisfazione di risultati di eccezione, quali una medaglia d’oro e due d’argento (ma secondi nel medagliere, visto che la Repubblica Ceca di ori ne ha vinti due).
    Il primo, splendido, argento ci è arrivato dalla competizione a squadre a KO, dove Italy Red, arrivata in finale, ha ceduto a JAPAN-CZECH al termine di quarantotto smazzate condotte in testa fino a quattro dalla fine.
    Poi il rilucente oro del Board-A-Match – competizione che si giocava per la prima volta e che ha riscosso un enorme gradimento, per il suo essere ad elevato contenuto tecnico –, conquistato da Italy Green dopo una lunga cavalcata di testa (gli azzurri sono stati primi dalla quarta all’ultima delle novanta smazzate in programma).
    Infine, il bellissimo argento nel coppie IMP di Borzì-Mortarotti, bravissimi a risalire la china nell’ultimo turno dopo aver comunque occupato una posizione di rilievo per tutta la gara. Sebbene “minore”, visto che le prime cinquantaquattro coppie disputavano la finale a MP, la competizione era comunque durissima, disputata come è stata nell’arco di ben 105 smazzate, ed il risultato è quindi di grande prestigio.
    Infine, vale la pena di dire qualcosa sul formato della manifestazione, che ha riscosso molteplici, entusiastici consensi, ed anche una piccola critica: la mancanza di una mezza giornata da utilizzarsi per un po’ di turismo. Ebbene, forti del consenso ottenuto, già a San Paolo verrà messa in cantiere la seconda edizione, e certamente verrà recepita la richiesta di cui sopra.
    Giovedì vi presenterò la manifestazione di San Paolo in qualche breve nota introduttiva, e poi, da domenica, “Cartoline” anche dal Brasile.
    
    MDS

UNDER 26
Squadre
Swiss-KO / Board-A-Match
Coppie
MP Pairs / IMP Pairs
UNDER 21
Squadre
Swiss-KO / Board-A-Match
Coppie
MP Pairs / IMP Pairs
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