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20/08/2009 Cartoline da Istanbul – 6 ![]() La vista che si gode dal luogo è davvero mozzafiato: il profilo della parte Europea della città, con il contorno di mille minareti a stagliarsi sull’orizzonte nel rossore del tramonto, le infinite luci che si specchiano sull’acqua, l’immenso ponte sul Bosforo sullo sfondo (forse di cattivo gusto, però, il blu elettrico dal quale è illuminato), il traffico di natanti, tutto concorre all’emozione. La cornice era dunque la più appropriata, per onorare la medaglia d’oro di ITALY GREEN nel Board-A-Match e quella d’argento di ITALY RED nel KO. Nella competizione maggiore, il KO, i nostri, dopo aver vinto sei dei sette tempi disputati nell’ambito della fase finale (i due dei quarti, i due di semifinale, e i primi due della finalissima), hanno purtroppo perso pesantemente l’ultimo, così smarrendo nelle ultime mani quella medaglia d’oro che avevano invece virtualmente appesa al collo per quasi tutto l’epilogo. Il primo tempo aveva visto un lungo braccio di ferro tra le due finaliste – a contenderci il titolo c’era una formazione “transanational”, JAPAN-CZECH – fino a quando l’equilibrio si è spezzato a nostro favore nel finale. Eravamo infatti indietro 19-28, quando due consecutivi 3NT di Di Franco-Manno mancati dagli avversari, e poi uno slam della coppia giapponese nell’ultima mano, caduto (6NT-1, dove c’erano 6 Cuori facili, ma non da dichiarare), ci hanno mandato al primo intervallo avanti 47-28. Andamento simile nel secondo tempo, dal punteggio molto basso, che abbiamo vinto 26-23. Il terzo, che ci è costato la vittoria, è stato caratterizzato – come del resto facile da prevedere dato l’ovvio nervosismo, e la naturale stanchezza dei giocatori in campo – da molti errori. Due diverse mani, per esempio, sono terminate pari grazie a sbavature in entrambe le sale. Un incomprensione licitativa, qualche occasione mancata, qualche imprecisione qua e là, ed alla fine il tempo l’abbiamo perso 7-44, per un totale di 80-95 per i nostri avversari. Onore dunque ai voncitori, Michal Kopecky, Miura Hiroaki, Milan Macura e Kaike Noriaki, ed ai nostri magnifici ragazzi, Massimiliano Di Franco, Arrigo Franchi, Andrea Manno e Aldo Paparo. Il bronzo, infine, è andato a USA BLUE, che ha avuto la meglio su NETHERLANDS RED nella finale per il terzo posto. La possibilità di cantare l’Inno di Mameli, sfumata da un lato, ci è stata però offerta da ITALY GREEN, che ha dominato la competizione Board-A-Match. Questa manifestazione potrebbe confondersi con un "consolation", ma se ne differenzia assegnando un titolo mondiale con relative medaglie. E in fondo solo quattro squadre, tra quelle presenti, mancavano ai nastri di partenza. Se è vero che il KO ne è il fratello maggiore, il BAM fa tuttavia parte della famiglia a pieno diritto, ed anzi, il tipo di competizione è la più tecnica che esista, tanto che la Reisinger Cup, uno tre National americani, si gioca proprio con questa formula, ed è considerata la competizione più dura in assoluto. La gara, poi, è stata apprezzatissima dai partecipanti, tanto da essere definita sul bollettino the best game for the truly bridge lovers. Complicata da organizzarsi, è però davvero tecnica e spettacolare, e la WBF ha deciso di replicarla a San Paolo, dove verrà messa in palio la San Paolo City Cup, il primo titolo mondiale BAM di sempre in ambito Open. I nostri hanno dominato dall’inizio alla fine, rimanendo in testa dal quarto all’ultimo dei novanta board in programma, una distanza lunghissima. Partiti a razzo (11,5 su un massimo di 15), hanno replicato il punteggio nel secondo tempo, cominciando a staccarsi dal gruppo. 9 punti nel terzo, e poi ancora 11,5 nel quarto avevano scavato un solco largo 4 MP tra loro e i secondi, una distanza enorme giocando BAM. Tuttavia, nel quinto turno c’è stato un brusco appannamento, visto che la squadra ha totalizzato solo 6,5, così che, pur mantenendo la testa, è stata pericolosamente avvicinata da POLAND e FRANCE, due squadre rientrate nel BAM dopo aver perso nei quarti del KO. Un altro, perentorio 10,5 nell’ultimo tempo, però, ha permesso di staccare definitivamente gli avversari, e di attaccare al collo dei nostri ragazzi una meritatissima medaglia d’oro. Oro, dunque, a Giuseppe Delle Cave, Robin Fellus, Eugenio Mistretta e Giuseppe Mistretta. Argento ai polacchi di CKIS SKAWINA e bronzo a USA RED. MDS
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