19/08/2009 Cartoline da Istanbul – 5 Vi avevo promesso ieri una nota turistica, ve ne offro oggi due.
La prima riguarda il palazzo cosiddetto del “Topkapi”, ovvero quella che era la reggia dei sultani dell’impero ottomano, e che vale davvero la pena di essere visitato, per i molti elementi di interesse, architettonici, museali, antropologici e culturali che contiene.
Il palazzo assomiglia molto alla Città Proibita, la sede degli imperatori cinesi, nel suo essere un enorme mondo autosufficiente, isolato dall’esterno. Come la reggia del drago, anche quella turca rappresenta in pieno quelli che sono stati i motivi del crollo dei due imperi: la decadenza, la corruzione, l’isolamento dall’esterno.
Cina, Turchia, Russia, e prima ancora l’impero romano, sono tutti esempi di imperi espansi fino ad un punto oltre al quale è venuto a mancare il contatto, e quindi il controllo, con la periferia, e quando il potere centrale, causa la sua mollezza, si è indebolito, il sistema è collassato, con un moto dall’esterno verso il centro.
L’altra nota riguarda la gastronomia locale, che ho avuto finalmente modo di apprezzare nella sua tipicità in occasione di una colazione di lavoro. Ho così potuto gustare vari, squisiti intingoli a base di carne e verdure. Questi, più ancora di quel kebab con il quale viene spesso, quanto erroneamente identificata la cucina turca, sono la più tipica espressione della centenaria tradizione gastronomica del paese. Carne di agnello e di montone, melanzane, peperoni, fagioli e ceci ne sono gli elementi tipici, immancabilmente uniti all’olio di oliva e, spessissimo, il pomodoro, sono gli ingredienti principali. Tutto buonissimo.
E buonissima è stata anche la giornata bridgistica, che ha visto i nostri figurare molto bene nelle due competizioni nelle quale si sono cimentati.
Nello “squadre” a KO, dopo la vittoria nei quarti della quale vi ho già dato conto ieri, su una Francia facilmente battuta, i nostro si sono ripetuti in semifinale contro USA BLUE.
Era stata, la squadra americana, l’assoluta dominatrice del Swiss di qualificazione, tanto che nell’ultimo turno, già sicura vincitrice, era stata accoppiata all’ultima in classifica data l’inutilità dell’incontro (come da regolamento di tutti i Swiss e Danese”. I rappresentanti a stelle e strisce, infatti – tra loro Matt Meckstroth, figlio d’arte – avevano segnato la bellezza di 284 VP, alla sbalorditiva media di quasi 22 per incontro (e perdendone uno 14-16!).
Già nei quarti, però, gli americani avevano piegato GREECOURA (greci, appunto), solo di 1 IMP, e solo all’ultima mano, così dimostrando che la scioltezza del Swiss era venuta meno.
Contro i nostri, poi, hanno potuto poco, visto che i ragazzi azzurri hanno giocato ad un grande livello, commettendo praticamente una sola grave sbavatura a due mani dalla fine, tanto per dare un qualche pathos fino alla fine. 32-20 nel primo tempo, e 40-25 nel secondo sono i numeri della nostra bella vittoria.
Nel frattempo, già detto di USA BLUE-GREECOURA (46-45), negli altri quarti NETHERLANDS RED aveva battuto facile NONAME (turchi) 91-45, e JAPAN-CZECH aveva avuto la meglio su POLAND 76-53.
Nell’altra semifinale, poi, la felice, quanto curiosa combinazione di polacchi e giapponesi (non sono ancora riuscito a sapere come si sia formata quella squadra, anche se sospetto che, come tutte quelle “transnazionali” presenti qui, anche questa sia figlia di BBO) ha avuto la meglio sugli olandesi, e di nuovo per 1 IMP, situazione rara, ma che era già capitata in uno dei quarti.
Per di più, la svolta del match stata drammatica: NET RED conduceva di 16 IMP con due mani a finire, quando in una sala i giapponesi hanno chiamato uno slam mancato dai più (ma non dai nostri, che hanno guadagno con quella mano gli ultimi 13 IMP del loro incontro). Se gli orange avessero semplicemente chiamato manche avrebbero perso 13, e così sembrava fatta per loro, ma è invece arrivato il grande slam!
Il modo per fare la mano c’era, visto che Est, in possesso di 4 Picche e di QJ Quadri poteva essere soggetto ad uno squeeze di taglio, l’unico modo ragionevole di giocare la mano. Quando il rappresentante arancione, però, non si è dimostrato all’altezza della tecnica richiesta, JAPAN-CZECH ha guadagnato 17! L’Olanda poteva recupera un IMP con una più che fattibile presa in più nell’ultima mano per portare l’incontro all’over time, ma quando anche questa possibilità è svanita, il destino ci ha assegnato l’altra squadra quale avversaria in finale.
Benissimo ha fatto anche ITALY GREEN nel Board-A-Match, visto che la nostra formazione conduce brillantemente la corsa, così che domani potremmo poter cantare due volte l’inno di Mameli. Meno bene, invece, ITALY WHITE, che sta comunque facendo un’esperienza preziosa e molto positiva.