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Campionati Internazionali
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30/06/2014
Opatija 2014 - European Team Championships
Quondam finis Italiae (infinitum) [...] nunc parvum (1) , così diceva Plinio il Vecchio nel Libro III della "Naturalis Historia", parole spesso associate agli eventi che hanno contraddistinto la nostra storia nazionale, e che descrivono quanto mai bene anche quello che è accaduto qui a Opatija nel caso della squadra Open. Dominatrice per quasi vent'anni, di una potenza tanto inarrestabile da risultare imbarazzante per gli avversari, regolarmente umiliati senza sforzo, ed ora ridotta a misera cenerentola del girone finale, costretta a lottare per evitare l'ultimo posto.
     L'avevo scritto ieri: sarebbe stato triste uscire dalle prime diciotto, ma sarebbe stato meglio che vederci arrancare senza speranza alcuna in fondo alla classifica, dopo aver subito sconfitte durissime da chi, solo ieri, schiacciavamo con irrisoria facilità.
     Vale la pena di dirlo, però: al di là dei sentimenti del cuore tifoso, sia la qualificazione, sia la lotta di cui sopra, l'unica rimastaci, fanno onore ai nostri rappresentanti, i quali hanno dimostrato di non avere mai mollato, e quindi, per usare una vieta ma efficace retorica, di aver sempre voluto onorare la maglia azzurra che indossano con immutato orgoglio.
     Il dettaglio poco conta, ma cronaca vuole che vi sciorini i risultati. Prima una sconfitta molto dura con la Norvegia - e già con quella ogni residua speranza di qualificazione mondiale se n'è andata (3.27-16.73) - seguita da un inopinato cappotto contro la Germania, buono per toccare il fondo della classifica. Finalmente, contro la Croazia, penultima, una vittoria per 15.19-4.81 per lasciare ai padroni di casa l'ultimo posto.
     La giornata di oggi comincerà con la Francia, seguita da Irlanda e dalla regina Monaco, campione in carica e saldamente in testa anche qui. I monegaschi hanno vinto con ampio margine tutte e tre i loro incontri, ad una media vicino ai 15 VP, lasciandosi indietro Germania e Israele, staccate ora di circa 7 e circa 14 VP, rispettivamente. Seguono Norvegia e Inghilterra, abbastanza vicine, mentre più lontana è la Francia, sesta. Dietro a quest'ultima, ribolle la lotta per Chennay. Danimarca, Polonia e Bulgaria sono appiccicate ai transalpini (i bulgari distano meno di 2 VP), ed anche Svezia e Olanda, circa 10 VP più sotto, sono tutt'altro che spacciate.
     La giornata si apre con il clash of the Titans tra Israele e Monaco, e data la formula, altri scontri diretti - lo sono tutti, o quasi - sono in programma. Sempre nel primo turno, si segnalano Inghilterra-Germania e Svezia-Bulgaria; nel secondo spiccano Israele-Francia, Svezia-Danimarca e Norvegia-Polonia. Nel terzo, infine, segnalo Bulgaria-Germania e Francia-Olanda.
     Dopo l'amarezza di cui sopra, veniamo alla gioia - dopo le nuvole viene sempre il sereno, dice un antico adagio -, quella regalataci dalle ragazze, le quali hanno fatto seguire al quasi incredulo entusiasmo iniziale una conferma dopo l'altra, ed ora, a soli cinque incontri dalla fine, si trovano lassù, ad altezze che non hanno mai dato loro le vertigini, issate fino ad un magico secondo posto provvisorio, volando insieme ad aquile dai nomi altrimenti impronunciabili fino a poco tempo fa (niente male come retorica, nevvero?): L'Inghilterra, prima (10 VP o poco meno sopra di noi), l'Olanda, terza (3 VP dietro), e la Francia, quarta a 8 VP da chi la precede. Dietro a queste quattro c'è l'abisso: la Svezia, quinta, è a quasi 22 VP dalle transalpine e a 30 VP dalle olandesi, così che sembra pressoché impossibile che le medaglie possano essere contestate da altri che non le prime quattro. Tutto è invece apertissimo in chiave Venice Cup, dato che dalla Svezia alla Germania, dodicesima, c'è poco più di un incontro di distacco. Sesta e qualificata è al momento la Romania.
     Per le nostre la giornata comincia con due incontri che devono servire a mettere fieno in cascina, ovvero l'Austria, penultima, seguita dalla Grecia, quint'ultima. Poi l'Olanda, che verrà seguita domani mattina dall'Inghilterra, per cercare di scrivere la storia.
     Delle nostre antagoniste più dirette, durissimo è il cammino dell'Olanda - nel caso delle orange è proprio è il caso di dire in cauda venenum: hanno dovuto, e devono, incontrare tutte le migliori nel finale - che deve vedersela con Svezia, Francia e Italia. Medio è invece l'impegno dell'Inghilterra, la quale deve igiocare prima con due squadre affamate di punti qualificazione quali Germania e Polonia, e poi con la Spagna, non così scarsa. La Francia, infine, comincia con la modesta Estonia, e poi prosegue con Olanda e Scozia.
    
    (1) Una volta i confini dell'Italia erano infiniti, adesso sono piccoli
    
    Maurizio Di Sacco

Nazionale Open
FORMAZIONE
Francesco ANGELINI
Leonardo CIMA
Valerio GIUBILO
Lorenzo LAURIA
Antonio SEMENTA
Alfredo VERSACE
Ercole BOVE (cng)
Nazionale Women
FORMAZIONE
Margherita CHAVARRIA
Caterina FERLAZZO
Gabriella MANARA
Simonetta PAOLUZI
Francesca PISCITELLI
Ilaria SACCAVINI
Gianpaolo RINALDI (cng)
Nazionale Senior
FORMAZIONE
Andrea BURATTI
Franco CEDOLIN
Giuseppe FAILLA
Carlo MARIANI
Filippo PALMA
Guido RESTA
Gianni MEDUGNO (cng)
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