15/06/2016 Budapest 2016 - European Team Championships Ieri vi ho lasciati con la promessa di un'analisi più approfondita delle formazioni, ovvero di un pronostico riguardante sia il podio, sia le squadre aspiranti alla qualificazione a Lille 2017, ed ora mantengo la parola, cominciando - prima le signore - dal settore femminile. Ebbene, la situazione è qui sostanzialmente la stessa di due anni fa, e del resto è più o meno invariata nell'ultimo secolo. Le favorite dal pronostico continuano ad essere l'Olanda campione in carica, la Francia campione del mondo, e l'Inghilterra campione olimpica (mica male come allori!). Rimanendo agli ultimi vent'anni, da due edizioni è scomparsa un'altra delle perenni favorite, la Germania, che da quando è orfana delle super star Auken-von Arnim galleggia a metà classifica, e da ancora più tempo non si sente parlare dell'Austria, autentica dominatrice per qualche tempo, oramai lontano. Dietro a quelle tre c'è un gruppo al quale apparteniamo anche noi, il quale - le nostre le lascio volontariamente fuori per evitare scongiuri nazionali - ha come capofila la Polonia, squadra ancora molto giovane, che da qualche tempo promette sempre molto bene, ma che ancora non ha mantenuto il buono che ci si aspetta da lei. Due anni di più possono aver prodotto nelle oramai ex Juniores la maturazione utile al definitivo salto di qualità. Poi, direi, la Svezia, formazione di grande tradizione recente e passata, e la Turchia, capace in più di un caso di infastidire chiunque. Ottima anche la Danimarca, come pericolosa può essere la Norvegia. Al di fuori di queste, trovo difficile che ci siano altre aspiranti concrete ad un piazzamento in chiave mondiale, anche se, data per scontata la qualificazione della Francia, i posti utili dovrebbero essere quelli fino al settimo (come dicevo ieri, la Francia, quale paese ospitante, è qualificata di diritto). Tra i più anziani il pronostico è come sempre il più difficile, dato che la categoria è di gran lunga quella con la maggiore variabilità negli anni. Raramente le squadre sono le stesse da un'edizione all'altra, ed inoltre l'età, che invariabilmente avanza, può rapidamente trasformare una buona squadra in una assai più scadente. Si può dire che non ci sono grandi novità nei nomi, per cui ci si può affidare alla tradizione che vantano le varie nazioni. In quest'ottica, le migliori dovrebbero essere Polonia, Inghilterra e Francia, ma da lì in poi, salvo le solite eccezioni - poche - di formazioni senza speranza, tutto, o quasi, è possibile, e certo che il nostro sestetto - Buratti-Failla, Comella-Sabbatini e Mina-Pulga - ha tutte le carte in regola per ben figurare. Anche qui, i posti utili per giocare a Lione il prossimo anno dovrebbero essere sette, anche se questo pronostico è ben più aleatorio di quanto non fosse quello femminile. Infine il settore Open, il quale, rispetto a due anni fa, è stato terremotato dai noti scandali, ovvero ha privato alcune delle perenni favorite delle loro coppie di punta. La formazione che dovrebbe averne sofferto di meno è Monaco, la quale è sì priva di Fantoni-Nunes, ma mantiene ancora i formidabili norvegesi Helgemo-Helness, e Frank Multon, in coppia con il finanziatore della formazione, Pierre Zimmermann. Completano la squadra un altro fenomeno, Krzysztof MARTENS, promosso da coach a giocatore proprio nelle ultime ore, con l'ottenimento della residenza monegasca, e per ogni evenienza Jean-Charles Allavena. Non è così però sia per Israele, priva di Fisher-Schwarz, sia per la Germania, mancante di Piekarek-Smirnov, assenze molto pesanti. Infine, mancano alla Polonia Balicki-Zdmuzinski, ma senza di loro hanno già vinto a Chennai, così che rimangono anch'essi alcuni tra i maggiori favoriti, e forse i favoriti numero uno per l'oro. Poi vengono senza dubbio le altre squadre europee che hanno brillato in India, ovvero Svezia e Inghilterra, ma in entrambi i casi si tratta di formazioni abituate ad un andamento molto ondivago. Molto talentuose, ma anche molto "colpiste", e quindi poco adatte ad una competizione dove la principale caratteristica richiesta per eccellere è la regolarità. Dopo vengono le altre, e come tra le donne anche in questo caso i nostri fanno parte del gruppo di immediato rincalzo, per il quale tutto è possibile. Come noto, la nostra squadra è composta da un misto di grande esperienza e qualità, rappresentato da Lauria-Versace, e da due coppie ben più giovani, anche se già di lungo corso, quali Donati-Gandoglia e Di Franco-Manno. I pronostici generali vedono quale stella più brillante di questo secondo firmamento la Francia, formazione alla quale vengono talvolta accreditati addirittura i favori del pronostico per l'oro. I transalpini hanno profondamente rinnovato la formazione, e lavorato duro (seguiti anche da Giorgio Duboin), ed hanno dimostrato negli ultimi anni di avere fatto passi da gigante. Davvero eccellenti, infatti, i risultati sia a livello mondiale, che continentale, che, infine, in ambito "National" americani. Oltre ai precedenti, tra i nostri avversari più diretti va annoverata poi la Germania, e niente male sono anche Norvegia e Danimarca, con qualche favore anche per Israele. Dato quanto detto sopra della Francia, anche qui i posti dovrebbero essere sette, ma la battaglia si annuncia davvero molto aspra.
Maurizio Di Sacco
Nazionale Open
FORMAZIONE
Massimiliano DI FRANCO Giovanni DONATI Alessandro GANDOGLIA Lorenzo LAURIA Andrea MANNO Alfredo VERSACE Gianni MEDUGNO (cng)