26/08/2017 Diario 15 Un altro passettino, poche ora soltanto, prima che tutto quanto manca da decidere lo sia, e ci si avvii a cantare gli inni delle nazioni vincitrici. Due sono note: la Cina ha stroncato facilmente la resistenza dell'Inghilterra, costringendola alla resa già ad un turno dalla fine (le asiatiche sono state così carine da cercarmi per fare un "selfie" con me quando l'hanno saputo: sono stato venti volte in Cina, ed ho un rapporto speciale con quel paese e con i suoi bridgisti). Il punteggio era a quel punto inequivocabile: Cina 206, Inghilterra 107. 99 IMP di distacco in sedici mani non si sono mai visti segnare, almeno a questo livello, e le britanniche hanno gettato la spugna. Con questo risultato ho azzeccato in pieno il pronostico, anche se, per ignavia, non avevo voluto scommettere che un misero centesimo. Nella categoria - quella Venice Cup che il comune di Venezia mise a disposizione della vincitrice dell'incontro Italia-USA colà disputatosi nel 1974 - il bronzo è andato alla Svezia, la quale ha staccato le polacche ieri l'altro, e ne ha poi facilmente contenuto il ritorno ieri, concludendo le ottanta smazzate del match sul 137-111.
Sarà dunque la Marcia dei volontari , o义勇军进行曲 ( prima che mi malediate - o forse per invitarvi a farlo, dato che sembra uno scioglilingua - ecco come si pronuncia: Yìyǒngjūn Jìnxíngqǔ) a risuonare intorno alle sette di sera nell'ampio teatro dove si svolgerà la premiazione.
Almeno una volta verrà eseguito, inoltre, "Star and spanglers", e questa non è una notizia piacevole per i colori italiani, perché ai piedi del primo gradino del podio, riservato a USA 2 nella categoria Seniors, ci saranno i nostri meravigliosi azzurri, i quali hanno alla fine ceduto il passo ai formidabili avversari. Il braccio di ferro è andato avanti dall'inizio alla fine, ed anche ieri il punteggio si è snodato vedendo i protagonisti procedere quasi di pari passo, con rari strappi ed immediate ricuciture. Il primo tempo di giornata è andato ad appannaggio dei nostri avversari per 4 IMP, che si sono così portati avanti di 18 IMP nel totale. Quei quattro sono tornati esattamente indietro nel parziale successivo, lasciando quindi il risultato ancora del tutto in bilico, ma USA 2 ha aggiunto 10 IMP nell'ultimo tempo per concludere 169-145.
Il punteggio bassissimo già testimonia della grande qualità generale, e ci dice inoltre di come i maggiormente veterani tra i giocatori - terminate le necessità scaramantiche, oggi risparmierò loro volentieri la consueta celia riguardante l'età - giochino in genere in maniera più tranquilla e prudente di quanto non facciano i più giovani. Ci racconta inoltre di quanto bene gli azzurri si siano battuti, e se è vero - ma praticamente sempre è così - che avrebbero potuto vincere senza qualche errore, è però anche vero che nessuno è esente da commetterne, e che per prevalere avrebbero dovuto farne meno di avversari fenomenali, come recita il palmares di tutti loro. Pazienza: l'argento è metallo pregiatissimo, ed è il primo mai provenuto dalla categoria a livello mondiale. I nostri si sono battuti complessivamente benissimo, e rispetto a molti degli avversari più prestigiosi presenti quaggiù hanno il vantaggio di essere entrati nella categoria da meno tempo (notate quanto sforzo ho dovuto fare per non scrivere semplicemente che sono meno anziani). Il futuro appare prospettarsi radioso, o almeno così si può ragionevolmente sperare.
Bronzo alla Svezia, che ha demolito l'India. Anche qui il match si è chiuso anticipatamente.
Altro risultato finale, anche se lontano dalla luce dei riflettori, è quello che proviene dalla competizione Board-A-Match, la Coup Cite de Lyon, la quale ha visto prevalere GILLIS, formazione che schierava nientemeno che i norvegesi Brogeland, Lindqvist e Saelesminde, insieme allo sponsor (due vincitori della Bermuda Bowl, dunque, ed un campione europeo). Scorrendo la classifica dell'evento, si nota come i vincitori di titoli mondiali fossero numerosi nel campo di gara (uno il nostro Duboin, per esempio, sesto con la squadra LALL) - ben settantasei le formazioni originariamente al via -, a testimonianza ulteriore della qualità anche degli eventi minori di manifestazioni come questa.
Mancano ancora, però, due verdetti per concludere la compilazione delle caselle di vincitori e rincalzi, e se uno è quello relativo al Transnational, l'altro è quello relativo al titolo più prestigioso di tutti: la Bermuda Bowl.
Nel primo caso, ZIMMERMANN, e così Lauria-Versace, ha interrotto il sogno di vincere una quarta volta in dieci anni, causa la sconfitta patita dalla formazione sino-polacca di Jinshuo. I cinesi, e con loro Kalita-Nowosadzki, si sono alla fine imposti per 76-70 dopo un incontro tiratissimo, rimontando un deficit di 2 IMP che avevano prima dell'ultima frazione. I due baltici troveranno in finale i compatrioti di MAZURKIEWICZ, ovvero proprio i quattro con i quali hanno vinto la Bermuda Bowl a Chennai. Questo quartetto ha tatto fuori la PERRY di Zia e Co. per 80-67, grazie al +22 dell'ultima frazione.
Ed infine Francia-USA 2, ovvero la battaglia per l'eternità: chi vince, sarà infatti per sempre un immortale del gioco. I transalpini sembrano essere stati capaci di rompere quell'equilibrio del quale parlavo ieri, vincendo nettamente la quinta frazione - +21 per gli americani, invece, nella quarta - ed aggiungendo altri 6 IMP nella sesta, ma il loro vantaggio è ancora tenue, appena 19 IMP, e tutto può ancora succedere. I padroni di casa dovranno lottare duramente nell'arco delle trentadue mani mancanti, se vorranno far cantare la "Marsigliese" ad un intero popolo bridgistico.
Maurizio Di Sacco
Nazionale OPEN
FORMAZIONE
Massimiliano DI FRANCO Giovanni DONATI Alessandro GANDOGLIA Benito GAROZZO Andrea MANNO Franco MASOERO Ezio FORNACIARI (cng)