08/11/2017 Coppa dei Campioni d’Europa 1 L’ingresso dell’Hotel Monika Centrum, situato nel cuore di Riga, è il red carpet del Bridge moderno. In fila per il check-in, nella sede della Coppa dei Campioni d’Europa, ci sono Lorenzo Lauria, Alfredo Versace, Thomas Bessis, Pierre Zimmermann, Jean-Christophe Quantin… din! Si aprono le porte dell’ascensore e appare Tony Forrester.
Quella di quest’anno è la 16a edizione della Coppa dei Campioni d’Europa, l’evento annuale promosso dalla Lega Europea di Bridge (EBL) riservato a dodici formazioni così selezionate: gli stati ai primi dieci posti del più recente Campionato Europeo a squadre per Nazioni (in questo caso, Budapest 2016), il Paese ospite (la Lettonia, per questa edizione), i detentori del titolo.
Le Nazioni che hanno conquistato un pass per la Coppa tramite gli Europei schierano la formazione vincitrice del proprio campionato. L’Italia fa riferimento al Societario a squadre, che nel 2016 è stato vinto dalla S.S.D. Angelini. Quando l’Associazione romana ha chiuso i battenti, alla fine dell’anno, l’onore e l’onere di rappresentarci in Europa è ricaduto sul team del C.lo del Bridge Firenze: Monica Buratti, Niccolò Fossi, Carlo Mariani, Maurizio Michelini, Luciano Papini e Peter Pauncz. Con la simpatia che contraddistingue i toscani, appena giunti a Riga, Michelini-Papini hanno subito cercato di convincere il direttore del bollettino a scrivere un articolo su di loro. “Siete sicuri che vi convenga?” ha ribattuto sarcastico Jos Jacobs.
Lorenzo Lauria e Alfredo Versace vestono la casacca di Monaco, la squadra che li ha recentemente sottratti alle fila Azzurre. Il team del Principato detiene il titolo, avendo vinto la Coppa nel 2016 a Zagabria, interrompendo il quinquennale dominio della squadra Lavazza. Monaco quest’anno può quindi presentare due rappresentative: una in qualità di campionessa in carica e una per essersi classificata nella top 10 degli Europei. I valori in campo non sono certamente stati divisi equamente: “Monaco FMB I” (Lauria, Versace, Helgemo, Helness, Multon, Zimmermann) è fra le favorite a sollevare (ancora una volta) la Coppa Milano.
Secondo la tradizione di questo evento, il trofeo viene definitivamente assegnato al Club la cui squadra riesce a vincere per tre volte la Champions’ Cup. Una congiunzione in cui solamente due squadre, entrambe italiane, sono riuscite: Angelini/Parioli (vincitrice nel 2003, 2004, 2005, 2007, 2008 e 2009) e Lavazza/Allegra (2002, 2011, 2012, 2013, 2014 e 2015). Le casate che hanno costruito la storia agonistica del Bridge italiano moderno sono destinate al parimerito: la prima, come già ricordato, ha abbassato la saracinesca e la seconda non partecipa più al Societario, l’evento con cui viene eletta la rappresentante dell’Italia in Europa.
Fra gli italiani in gara, anche Romain Zaleski. Il capitano di Breno non è però qui per rappresentare la Val Camonica. Zaleski (nato in Polonia ma con cittadinanza anche italiana e francese) ha infatti due squadre: una in Italia, che tutti conosciamo, e una in Francia, con cui ha conquistato il diritto di prendere parte alla Champions’.
Le formazioni in gara quest’anno: Bulgaria - K1 Victor Aronov, Diana Damianova, Georgi Karakolev, Vladimir Mihov, Ivan Nanev, Julian Stefanov, Marta Nikolova (coach)
Inghilterra – Allfrey David Bakhshi, Alexander Allfrey, Mike Bell, Tony Forrester, David Gold, Andrew Robson
Francia - Zaleski Romain Zaleski, Thomas Bessis, Philippe Cronier, Cédric Lorenzini, Jean-Christophe Quantin, Frédéric Volcker
Germania - München I Peter Jokisch (pc), Sabine Auken, Udo Kasimir, Julius Linde, Christian Schwerdt, Roy Welland
Italia - Circolo Bridge Firenze Peter Pauncz, Monica Buratti, Niccolò Fossi, Carlo Mariani, Maurizio Michelini, Luciano Papini
Monaco I Pierre Zimmermann, Geir Helgemo, Tor Helness, Lorenzo Lauria, Franck Multon, Alfredo Versace
Monaco II Krzysztof Martens, Jean-Charles Allavena, Dominique Filipowicz, Nathalie Frey, Babeth Hugon, Jean-Jacques Palau
Olanda - BC’t Onstein Richard Ritmeijer, Peter Ijsselmuiden, Danny Molenaar, Geon Steenbakkers, Magdaléna Tichá, Tim Verbeek
Norvegia - Vikersund BK Tormod Røren, Jon Aabye, Erik Eide, Sigurd Evjen, Øyvind Saur, Vidar Smith
Polonia - RAL Poznan Wojciech Olański, Bogusław Gierulski, Apolinary Kowalski, Jerzy Russyan, Jerzy Skrzypczak, Vytautas Vainikonis
Svezia - Harplinge BK Magnus Eriksson, Per-Olla Cullin, Marion Michielson, Cecilia Rimstedt, Mikael Rimstedt, Ola Rimstedt
La formula di gara prevede un primo round robin di 11 incontri da 10 smazzate, dopo i quali le prime quattro formazioni continueranno a contendersi il titolo nelle semifinali e, successivamente, in finale. I match di KO saranno articolati su 32 smazzate. Chi non conquista l’accesso alla semifinale continua comunque a giocare in gironi di consolazione.
Mentre a poco a poco la hall si svuota dei Campioni, che raggiungono le proprie stanze (nello stato baltico il tempo scorre un’ora in avanti) fa il suo ingresso uno dei Consiglieri della Federazione lettone, che rivolto ai presenti e allo staff esclama: "Laipni lūdzam"(Benvenuti!). Su richiesta di scrivere al computer il saluto, dopo un primo momento di interdizione per non trovare il tasto “ū” sulla tastiera nostrana, invia uno speciale saluto ai lettori italiani.
Francesca Canali
Squadra Italia
Circolo Bridge Firenze
Monica Buratti Niccolò Fossi Carlo Mariani Maurizio Michelini Luciano Papini Peter Pauncz (pc)