
Archiviata la Coppa Italia, i riflettori si sono accesi esclusivamente sulla competizione a coppie, arrivata alle battute finali.
Quaranta sono le formazioni che hanno cominciati ieri a darsi battaglia per l’ambito titolo, e tra queste sono moltissimi i nomi di grande fama, a testimonianza di una elevata qualità media, già dimostrata anche dalla competizione a squadre, nella quale si è visto molto bel gioco, e non troppi errori.
Questa edizione del misto, in effetti, è stata assai meno litigiosa del solito. Animi più calmi, sorrisi più serafici, miele a profusione tra compagni di gioco e, spesso, di vita, testimoniano di un minor numero di disastri e di incomprensioni, la cui riduzione ha certo scongiurato crisi coniugali e scioperi di Lisistrata.
A contribuire alla generale pace è però arrivato anche il concorso di un altro fattore, in particolare nella Finale A: la stanchezza. Mentre in passato si giocava infatti solo nella mattina e nel pomeriggio del sabato, ieri, causa il numero maggiore di giocatori, si è disputata anche la sessione serale, nell’ambito della quale - mi riferiscono gli arbitri - era palpabile la spossatezza degli intervenuti.
Molti sono stati infatti gli errori banali, tra i quali, e per ben tre volte, la ripetizione di una mano già giocata in precedenza, senza che nessuno se ne accorgesse! Inoltre movimenti tra i tavoli sbagliati, e molti, troppi sbadigli.
Poiché la formula è in generale piaciuta, e l’accorpamento della Coppa Italia in questo contesto è stato apprezzato, c’è da ritenere che sia forse possibile adoperarsi anche per risolvere questo che è stato avvertito dai finalisti come un problema.
Mentre i finalisti medesimi arrancavano verso il traguardo da tagliarsi oggi, e con loro anche i giocatori impegnati nelle finali B, C, D, E, F e G, quelli della Finale H concludevano già ieri la loro fatica.
Hanno vinto i fiorentini Cesare Brandini e Patrizia Cecconi, davanti a Massimiliano Di Franco e Mihaela Popa. Terzi Giuseppe Messina e Stefania Vinciguerra.
Prima del rush finale - diciotto mani all’alba, come da titolo - conducono i coniugi Luca e Fiorenza Bellussi, già brillanti protagonisti a squadre (semifinalisti), seguiti da Cittadinii-Cattani e Cupellini-Grassi. La classifica è comunque cortissima, e tutto può ancora succedere: , almeno fino al decimo posto, e anche oltre, nessuno è ancora tagliato fuori dalle medaglie.
Maurizio Di Sacco