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23/08/2012 Lille 2012: conclusi i giochi ![]() Ma se il bilancio del bridge italiano qui a Lille si chiude in rosso, direi che quello del bridge mondiale, si chiude in rosso acceso. Queste Olimpiadi infatti, se da un lato verranno ricordate come quelle della caduta dei giganti (noi, USA, Monaco), dall’altro non verranno certo ricordate come quelle dell’ascesa di nuovi Dei nell’Olimpo del bridge. Al primo ed al secondo posto si sono classificate due squadre delle quali tutto si può dire (anzi, diciamolo subito: bravissime!), ma non che abbiano portato una ventata di novità. La Svezia è una squadra che, da anni, si presentava con la stessa formazione e che, da anni, otteneva risultati talvolta discreti, talvolta mediocri. Gli assi portanti della squadra erano due coppie: Nystrom-Bertheau e Fredin-Fallenius. Qui si sono presentati con i primi due divisi e con gli altri due “assenti giustificati”. Sono subentrati, a detta dei nostri e di altri giocatori, un ottimo giocatore, Upmark, due discreti ed un “negato” (relata refero). Insomma, ai nastri di partenza, una squadra che “non contava”. Bene, questa squadra ha vinto eliminando squadroni tipo USA e Monaco. La Polonia, seconda, presentava una squadra che, come coppia di punta, aveva una coppia (Balicki-Zmudzinski) che si à espressa ai massimi livelli qualche lustro fa. E’ quindi evidente che i “sovrani” non sono stati spodestati da forze nuove, ma da antichi comprimari (di alto rango, sia chiaro) che venivano regolarmente battuti. Ecco perché dico che il bilancio finale di queste Olimpiadi, per il bridge non è positivo. Non sono esplosi nuovi talenti che renderanno più affascinanti le battaglie future ma si è visto solo che il divario tra le cosiddette grandi e le altre squadre, si è ridotto notevolmente. E secondo me (ma sono il solo a dirlo: tutti i giocatori che ho interrogato sostengono il contrario) si è ridotto perché c’è stato un livellamento verso il basso, non verso l’alto. Ovvero non perché gli altri siano diventati dei fenomeni, ma perché i fenomeni sbagliano di più. Ma questa, ripeto, è solo una mia opinione che vale quel che vale. Non è, al contrario, una mia opinione ma un dato di fatto che, negli ultimi 15 anni sono saliti alla ribalta due soli giocatori: Madala e Grue, che si sono dimostrati all’altezza dei campioni che li hanno preceduti. Per il resto buio totale. Se questo non può considerarsi un bilancio negativo…. IL MEDAGLIERE OPEN ORO SVEZIA Ahlesved, Bertheau, Cullin, Nystrom, Petersson, Upmark ARGENTO POLONIA BRONZO MONACO WOMEN ORO INGHILTERRA Brock, Brown, Dhondy, Senior, Smith, Stockdale ARGENTO RUSSIA BRONZO POLONIA SENIOR ORO UNGHERIA Barany, Dumbovich, Kovacs, Magyar, Szappanos ARGENTO USA BRONZO FRANCIA TRANSNATIONAL ORO MILNER Hamman, Lall, Milner, Olivieri, Pszczola, Wortel ARGENTO CANADA BRONZO SAIC RED Alberto Benetti
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